Maestro Tino, non ho parole! per adesso. Sto ancora litigando con 'buntu che nella sua ultima incarnazione (Karmic Koala) mi sta facendo girare le bale. Però bisogna capirlo il koala: quando che è sceso dall'arca Noè ci ha detto "tu in Australia" e lui c'è andato; da allora si sta riprendendo della gran scarpinata e si riposa sulla pianta di eucalipto. Ma sto divagando, a dirla tutta per adesso ho una sola parola: "insalata". Il resto verrà, con l'aiuto di FSM, Ramen.
È Natuza santasubito certamente eccezionale Appadreppie è più speciale lui ha una cripta d'or
Maestro Tino avrei composto anche un autopoema (quattro righe, come al solito), sì su di me, che mi descrive proprio bene, come dal vero. Però è in torinese bastardo, una lingua che parlo solo io (e neanche tanto bene). Se mi dai l'OK te lo mando, ma mi devi lasciare mettere anche le note 'splicattive e la tradussiun.
ti tzes turineis?! sappia che la mia tota è turineis e io prendo lezioni di siffatto idioma ormai da anni (con scarsi risultati, è vero). quindi che mi invii il suo poema che al limite me lo faccio tradurre!
Chi ca pensa che Juhan (1) taca 'd co a fe 'l pueta ur ca'sseta lì e ca'sspeta ca i vena (2) l'ispirassiù (3)
1) Giuan, i puristi scrivono Gioan ma la pronuncia è sempre quella. 2) vena va inteso come ven-a. 3) sarebbe ispirassiun, ma la poesia ha le sue regole, e io sono regolare, molto ligio alle regole. Inoltre: coltivo l'anacolutismo sin dall'infanzia, sono un anacolutista nato.
chi pensi che giovanni ora inizi a far poeta che si sieda e che aspetti che gli arrivi ispirazion. che va bene la traduzione? bella l'idea del malthusiano in dialetto. ne facciamo uno per zaina?
Ti sei fatto aiutare dalla tua signora o hai ricevuto il dono delle lingue dall'Usel come gli apostoli? Perché la tradussione è giusta, certo si vede che è solo una tradussione e non un opera originale, gli (ci) manca quel certo non so chè. Per la tua reiterata proposta diciamo che tutte le volte che mi verrà l'ispirassione io poeterò. Ma questo dipende, oltre che dall'argomento, dall'ispirassione che mi può dare solo il tocco delle Pappardellose Appendici del Flying Spaghetti Monster, sempre lodato sia il Suo nome, RAmen.
secondo lei, monsù juhan?! mi feci aiutare che mica sono appunto la mistica natuzza che parla l'aramaico, l'ugro finnico (ma non certo il piemunteis)! mi feci ajutare! attendo appunto che venga insegnato a squola il piemunteis...
L'è lo zaina vella 'osa, che di dante i' poemetto te lo vòle in dialetto o romano o piemunteis!
Io ci ho provato a aggirare l'ostacolo ma niente da fare! D'altronde ho fatto scuole tecniche: prima geometra poi ingegnere. Ed è già tanto che come ing. non sia finito a ingrossare la schiera dei creazionisti (vedi in proposito cosa ne dice l'impareggiabile Oca sapiens). Ma visto che insisti e sotto-sotto sono (fondamentalmente) onesto e (quasi sempre) sincero: cus'a-l'é sta zaina? Per quanto riguarda il finnico non è una lingua da disprezzare: come il 'tagliano ha un sacco di vocali, anche 2 di fila, spesso; è vero che non si capisce miente e quando pensi di aver afferrato una parola vuol dire tutta un'altra cosa. Poi hanno le declinazioni come i romani quando erano seri, talmente tanti casi che neanche loro li sanno tutti. Ma quando serve parlano inglese, molto meglio di me. E la cosa più sorprendente è che scrivono "Juhani", anche se poi lo pronunciano (male) "Iucani"
sorry, lapsus calami (anche io anacoluteggio) come vede! Zaia! L'è lo ZAIA vel ministro che ti vòle i' dialetto pe' cultura e pe' diletto nella scuola insegnar.
Grassie a Gelmini e Zaia ün a parla cum'a völ o pitost cum'a pöl anche sa's capis pi nen.
Tanto poi arrivano i mussulmani che ci: 1) tolgono il crocifisso; e 2) impongono l'arabo. Ma devono fare in fretta che a dicembre 2012 finisce il mondo, chiedete a Giacobbo.
Se as dis parèi. Ma munssù Tino cam'daga d'l tì! Mi pitost, a chiel ca l'é 'l mè Maestro döv purteje pi 'd rispet. 'L link sül ToTübo lu savija già, ma l'è nen ca sia chisà-cosa: vöruma pà 'mparé 'l piemuntéis da ün 'd Trufarel, 'nduma là! (Lei accetterebbe lezioni di dizione da uno della periferia di Frosinone?). Ca 'm stuna bin e ca i porta i mèi rispet a la sua tota.
che la mi scusi! capisco, ma trofarello mica è cuneo... più che da uno di frosinone, essendo fiorentino, non acceterei lezioni da nessuno, nemmanco dalla gelmini! iolae!
Ma la mi scusi lei. Io l'avevo presa per romano de'Rroma (magari di quelli che ci piace Totti). Riguardo a Trofarello è vero che non è Cuni ma insomma, quattro case sulla via principale, che porta al mare. Fosse almeno Muncalé, appena più avanti, col castello, ricco di storia e c'è pure una mia ex murusa. Tüt nauta roba. Comunque maestro Tino questo post si sta trasformando in un romanzo epistolare, mi permetterei di suggerirle, quando le fa comodo e ci viene l'ispirassione, di produrne un altro. Nel frattempo, prendendo esempio dai nostri politici, io mi autosospendo finché la situassione non si sia scéirita. Cèréa.
ecco juhan, attendo ora il sacro fulmine dal cielo che mi bruci all'istante... o una maledizione di la russa.
RispondiEliminaMaestro Tino, non ho parole! per adesso. Sto ancora litigando con 'buntu che nella sua ultima incarnazione (Karmic Koala) mi sta facendo girare le bale.
RispondiEliminaPerò bisogna capirlo il koala: quando che è sceso dall'arca Noè ci ha detto "tu in Australia" e lui c'è andato; da allora si sta riprendendo della gran scarpinata e si riposa sulla pianta di eucalipto. Ma sto divagando, a dirla tutta per adesso ho una sola parola: "insalata". Il resto verrà, con l'aiuto di FSM, Ramen.
È Natuza santasubito
RispondiEliminacertamente eccezionale
Appadreppie è più speciale
lui ha una cripta d'or
Maestro Tino avrei composto anche un autopoema (quattro righe, come al solito), sì su di me, che mi descrive proprio bene, come dal vero. Però è in torinese bastardo, una lingua che parlo solo io (e neanche tanto bene). Se mi dai l'OK te lo mando, ma mi devi lasciare mettere anche le note 'splicattive e la tradussiun.
ti tzes turineis?! sappia che la mia tota è turineis e io prendo lezioni di siffatto idioma ormai da anni (con scarsi risultati, è vero). quindi che mi invii il suo poema che al limite me lo faccio tradurre!
RispondiEliminacerea ne, monsù juhan.
Chi ca pensa che Juhan (1)
RispondiEliminataca 'd co a fe 'l pueta
ur ca'sseta lì e ca'sspeta
ca i vena (2) l'ispirassiù (3)
1) Giuan, i puristi scrivono Gioan ma la pronuncia è sempre quella.
2) vena va inteso come ven-a.
3) sarebbe ispirassiun, ma la poesia ha le sue regole, e io sono regolare, molto ligio alle regole.
Inoltre: coltivo l'anacolutismo sin dall'infanzia, sono un anacolutista nato.
chi pensi che giovanni
RispondiEliminaora inizi a far poeta
che si sieda e che aspetti
che gli arrivi ispirazion.
che va bene la traduzione?
bella l'idea del malthusiano in dialetto. ne facciamo uno per zaina?
Ti sei fatto aiutare dalla tua signora o hai ricevuto il dono delle lingue dall'Usel come gli apostoli?
RispondiEliminaPerché la tradussione è giusta, certo si vede che è solo una tradussione e non un opera originale, gli (ci) manca quel certo non so chè.
Per la tua reiterata proposta diciamo che tutte le volte che mi verrà l'ispirassione io poeterò.
Ma questo dipende, oltre che dall'argomento, dall'ispirassione che mi può dare solo il tocco delle Pappardellose Appendici del Flying Spaghetti Monster, sempre lodato sia il Suo nome, RAmen.
secondo lei, monsù juhan?! mi feci aiutare che mica sono appunto la mistica natuzza che parla l'aramaico, l'ugro finnico (ma non certo il piemunteis)! mi feci ajutare! attendo appunto che venga insegnato a squola il piemunteis...
RispondiEliminaL'è lo zaina vella 'osa,
che di dante i' poemetto
te lo vòle in dialetto
o romano o piemunteis!
Io ci ho provato a aggirare l'ostacolo ma niente da fare!
RispondiEliminaD'altronde ho fatto scuole tecniche: prima geometra poi ingegnere. Ed è già tanto che come ing. non sia finito a ingrossare la schiera dei creazionisti (vedi in proposito cosa ne dice l'impareggiabile Oca sapiens).
Ma visto che insisti e sotto-sotto sono (fondamentalmente) onesto e (quasi sempre) sincero: cus'a-l'é sta zaina?
Per quanto riguarda il finnico non è una lingua da disprezzare: come il 'tagliano ha un sacco di vocali, anche 2 di fila, spesso; è vero che non si capisce miente e quando pensi di aver afferrato una parola vuol dire tutta un'altra cosa. Poi hanno le declinazioni come i romani quando erano seri, talmente tanti casi che neanche loro li sanno tutti.
Ma quando serve parlano inglese, molto meglio di me.
E la cosa più sorprendente è che scrivono "Juhani", anche se poi lo pronunciano (male) "Iucani"
sorry, lapsus calami (anche io anacoluteggio) come vede!
RispondiEliminaZaia!
L'è lo ZAIA vel ministro
che ti vòle i' dialetto
pe' cultura e pe' diletto
nella scuola insegnar.
Grassie a Gelmini e Zaia
RispondiEliminaün a parla cum'a völ
o pitost cum'a pöl
anche sa's capis pi nen.
Tanto poi arrivano i mussulmani che ci: 1) tolgono il crocifisso; e 2) impongono l'arabo.
Ma devono fare in fretta che a dicembre 2012 finisce il mondo, chiedete a Giacobbo.
bel puema (se dise cusì?)
RispondiEliminacerto lei conosce questo, ne?
http://www.youtube.com/watch?v=Sx8rpJLVW_Q
Se as dis parèi. Ma munssù Tino cam'daga d'l tì!
RispondiEliminaMi pitost, a chiel ca l'é 'l mè Maestro döv purteje pi 'd rispet.
'L link sül ToTübo lu savija già, ma l'è nen ca sia chisà-cosa: vöruma pà 'mparé 'l piemuntéis da ün 'd Trufarel, 'nduma là! (Lei accetterebbe lezioni di dizione da uno della periferia di Frosinone?).
Ca 'm stuna bin e ca i porta i mèi rispet a la sua tota.
che la mi scusi! capisco, ma trofarello mica è cuneo... più che da uno di frosinone, essendo fiorentino, non acceterei lezioni da nessuno, nemmanco dalla gelmini! iolae!
RispondiEliminaMa la mi scusi lei. Io l'avevo presa per romano de'Rroma (magari di quelli che ci piace Totti). Riguardo a Trofarello è vero che non è Cuni ma insomma, quattro case sulla via principale, che porta al mare. Fosse almeno Muncalé, appena più avanti, col castello, ricco di storia e c'è pure una mia ex murusa. Tüt nauta roba.
RispondiEliminaComunque maestro Tino questo post si sta trasformando in un romanzo epistolare, mi permetterei di suggerirle, quando le fa comodo e ci viene l'ispirassione, di produrne un altro. Nel frattempo, prendendo esempio dai nostri politici, io mi autosospendo finché la situassione non si sia scéirita.
Cèréa.